Un modello di prevenzione di depressione e ansia specifico per la fibrosi cistica – a cura di Sonia Graziano

Un modello di prevenzione di depressione e ansia specifico per la fibrosi cistica – a cura di Sonia Graziano

Si è svolto a Boston lo scorso novembre, presso la prestigiosa sede del Massachusetts General Hospital in collaborazione con l’Harvard Medical School, il primo corso internazionale sull’applicazione di un modello di intervento di Terapia Cognitivo Comportamentale specifico per la fibrosi cistica finalizzato alla prevenzione e riduzione di sintomi di depressione e ansia. Si tratta di un modello innovativo che sostiene l’implementazione di standard di cura sempre più specifici per il paziente affetto da fibrosi cistica. Il corso, sostenuto dalla Fondazione Americana per la Fibrosi Cistica, ha previsto la partecipazione di cinque allievi provenienti da cinque differenti stati. Tra i partecipanti anche la dott.ssa Sonia Graziano, psicologa che da circa sette anni lavora presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù grazie al supporto di OFFICIUM occupandosi di attività clinica e di ricerca. 

Il modello di intervento di Terapia Cognitivo Comportamentale è stato elaborato sulla base dei dati pubblicati dall’International Depression Epidemiological Study (TIDES) attraverso uno screening su circa 4000 pazienti e 6000 genitori che hanno evidenziato un elevato rischio di sviluppare sintomi di depressione e ansia con una probabilità risultata 2-3 volte maggiore rispetto alla popolazione generale. In particolare, è stata rilevata la presenza di sintomi depressivi nel 10% degli adolescenti, 19% degli adulti, 37% delle madri e 31% dei padri. Evidenziata, inoltre, la presenza di sintomi ansiosi nel 22% degli adolescenti, 32% degli adulti, nel 48% delle madri e 36% dei padri (Quittner et al., 2014). Inoltre, è stato evidenziato come sintomi di sofferenza psichica siano associati a riduzione del funzionamento polmonare (FEV1), diminuzione della massa corporea, minor rispetto delle prescrizioni mediche concordate, peggioramento della qualità della vita e aumento del numero di ospedalizzazioni.  Tali dati hanno accresciuto la sensibilità e l’attenzione della comunità scientifica sul tema della salute mentale e sull’inevitabile condizione di stress che si associa ad una patologia ad alta complessità quale la fibrosi cistica. In tal senso, nel 2015, la Fondazione Americana per la Fibrosi Cistica (CFF) e la Società Europea per la Fibrosi Cistica (ECFS) hanno pubblicato le linee guida per lo screening ed il trattamento di depressione e ansia in fibrosi cistica sottolineando la necessità di sostenere pazienti e genitori attraverso interventi preventivi, educativi e supportivi. 

All’interno di tale cornice scientifica, è stato sviluppato il modello di intervento terapeutico cognitivo comportamentale specifico per pazienti con fibrosi cistica. L’intervento è diretto a pazienti adulti che evidenziano la presenza di sintomatologia depressiva e/o ansiosa di grado lieve al fine di promuovere il benessere emotivo e prevenire lo sviluppo di una condizione psicopatologica. Non sostituisce il lavoro psicoterapeutico e di supporto psicologicoin corso da molti anni presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, può precederlo o affiancarlo. Inoltre, si configura come risorsa particolarmente importante a favore di pazienti che risiedo in regioni lontane dal centro di fibrosi cistica di riferimento e che più difficilmente possono raggiungere l’ospedale. Il modello è stato sviluppato dalla dott.ssa Deborah Friedman (Università di Harvard) in collaborazione con la dott.ssa Alexandra Quittner (Università di Miami) e la dott.ssa Anna Georgiopoulos (Università di Harvard) ed è stato presentato nel corso del recente North American Cystic Fibrosis Conference che si è tenuto a Nashville nel novembre 2019. L’intervento prevede 8 sessioni terapeutiche condotte in modalità face to face e/o attraverso skype o telefono. Ad oggi, è stato applicato in studi pilota che hanno evidenziato risultati che ne confermano efficacia, fattibilità e accettabilità. Il gruppo americano è già all’opera per sviluppare una versione dell’intervento applicabile con pazienti in età evolutiva.

Grazie al supporto di OFFICIUM, la dott.ssa Graziano, recentemente divenuta membro dello European Mental Health Working Group della Società Europea per la Fibrosi Cistica, avrà la possibilità di importare il modello in Italia collaborando direttamente con il gruppo referente per la Fondazione Americana per la Fibrosi Cistica composto da psicologi e psichiatri. Il primo step prevede un processo di traduzione del materiale e l’adattamento dello stesso. Successivamente sarà possibile l’applicazione del modello a favore dei pazienti seguiti presso la Struttura Complessa di Fibrosi Cistica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e la progettazione di studi scientifici, nonché la partecipazione a bandi che prevedono finanziamenti internazionali attraverso la diretta collaborazione con gli ideatori del modello. Sarà, inoltre, auspicabile l’implementazione e la divulgazione del modello di intervento nei centri fibrosi cistica presenti nel nostro Paese. In tal senso, OFFICIUM, si configura come pioniere nel sostenere la diffusione di aggiornamenti scientifici e clinici della comunità scientifica internazionale.

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